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Le Nazioni Unite e il Darfur
Diritti umani
Il
Governo sudanese ha acconsentito, nel luglio 2004, alla presenza di
osservatori dei diritti umani delle Nazioni Unite in Darfur, quale
parte della Missione delle Nazioni Unite in Sudan (UNMIS) di
monitoraggio degli accordi di pace Nord-Sud. Gli osservatori hanno
riferito regolarmente sulle violazioni dei diritti umani e raccomandato
azioni correttive alle autorità di Karthoum.
Nell’agosto
2004, il Segretario Generale inviò nel Darfur l’Alto Commissario per i
Diritti Umani, Louise Arbour, e Juan Mendez, suo Consigliere Speciale
per la Prevenzione dei Genocidi, a valutare la situazione sul campo e
ad esortare tutte le parti in causa a porre un termine alle gravi
violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale.
Il Consigliere Speciale ritornò poi nel Darfur nel settembre 2005 per
verificare lo stato di attuazione delle raccomandazioni fatte a suo
tempo.

Il 7 ottobre 2004 il Segretario Generale annunciò la costituzione di
una Commissione d’inchiesta per determinare se si fossero compiuti atti
di genocidio in Darfur. Nella sua relazione finale la Commissione
concluse che, benché il Governo sudanese non avesse adottato una
politica di genocidio, le sue forze armate e le milizie alleate avevano
“condotto attacchi indiscriminati, inclusi omicidi di civili, torture,
sparizioni forzate, distruzioni di villaggi, stupri e altre forme di
violenza sessuale, saccheggi e esilii forzati”.
Concludendo
che ” i delitti internazionali quali i crimini contro l’umanità e i
crimini di guerra commessi nel Darfur non sono meno gravi ed atroci del
genocidio”, la Commissione esortava il Consiglio di Sicurezza ad agire
“ contro i carnefici e per conto delle vittime”.
Il
21 aprile 2005, la Commissione per i Diritti Umani (antesignana
dell’attuale Consiglio per i Diritti Umani) nominò come Inviato
speciale per la situazione dei diritti umani in Sudan Sima Samar, il
quale, in seguito a missioni regolari in Sudan, ha inviato rapporti
scritti e orali alla Commissione (e successivamente al Consiglio) e
alla Terza Commissione dell’Assemblea Generale.
Nel
febbraio-marzo 2007, il Consiglio per i Diritti Umani ha organizzato
una missione speciale per riferire sullo stato dei diritti umani nel
Darfur. Successivamente, il Consiglio ha costituito un gruppo di
esperti di diritti umani per affiancare il Governo sudanese e l’Unione
Africana per rendere effettiva l’attuazione di tutte le risoluzioni e
raccomandazioni relative ai diritti umani nel Darfur.
Il
20 giugno, il mandato al gruppo di esperti è stato esteso per altri sei
mesi. Nella sua settima relazione sulla situazione dei diritti umani in
Sudan (18 maggio), l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani
(OHCHR) ha riferito di attacchi aerei condotti da gennaio a marzo 2007
contro la popolazione civile nel Darfur.
Il
Segretario Generale ha ripetutamente portato l’attenzione del Consiglio
di Sicurezza sulla violenza senza fine in quella regione e ha
condannato gli attacchi ad obbiettivi civili, inclusi gli attacchi
aerei ai villaggi.