NAZIONI UNITE: ASSEMBLEA DEL MILLENNIO
CINQUANTACINQUESIMA SESSIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE
Settembre 2000 — Settembre 2001 |

UN/DPI Photo by Eskinder Debebe
A/RES/55/2
Assemblea Generale
Distr. Generale
20 Settembre 2000
Cinquantacinquesima sessione
Voce all’ordine del giorno 60 (b)
Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale
(senza riferimento a un Comitato Principale (A/55L.2))
55/2. Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite
L’Assemblea Generale
Adotta la seguente Dichiarazione:
Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite
- Valori e Principi
- Noi,
capi di Stato e di Governo, ci siamo riuniti presso il Quartier
Generale delle Nazioni Unite a New York dal 6 all’8 Settembre 2000,
all’alba di un nuovo millennio, per riaffermare la nostra fede
nell’Organizzazione e nel suo Statuto quali indispensabili fondamenta
di un mondo più pacifico, prospero e giusto.
- Noi
riconosciamo che, oltre alle nostre personali responsabilità verso le
rispettive società di appartenenza, condividiamo una responsabilità
collettiva nell’affermare i principi della dignità umana,
dell’uguaglianza e dell’equità a livello globale. In qualità di leader,
pertanto, abbiamo un dovere verso tutti i popoli del pianeta,
specialmente quelli più vulnerabili e, in particolare, verso i bambini
del mondo intero, ai quali appartiene il futuro.
- Noi
riaffermiamo il nostro impegno a favore degli scopi e dei principi
contenuti nello Statuto delle Nazioni Unite, che hanno dimostrato di
possedere un valore universale e al di là del tempo. Di conseguenza, la
loro importanza e capacità di ispirare sono aumentate, dal momento che
le nazioni e i popoli sono diventati sempre più interconnessi e
interdipendenti.
- Noi
siamo determinati a costruire una pace giusta e duratura in tutto il
mondo, in conformità con gli scopi e i principi dello Statuto. Per
questo riconsacriamo noi stessi a favorire tutti gli sforzi tesi ad
affermare la sovrana uguaglianza di tutti gli Stati, il rispetto della
loro integrità territoriale e indipendenza politica, la soluzione delle
controversie con mezzi pacifici e in conformità con i principi della
giustizia e del diritto internazionale, il diritto
all’autodeterminazione dei popoli che rimangono sotto il dominio
coloniale e l’occupazione straniera, la non interferenza negli affari
interni degli altri Stati, il rispetto per i diritti umani e le libertà
fondamentali, il rispetto per l’uguaglianza di diritti di tutti senza
distinzioni di razza, sesso, lingua o religione e per la cooperazione
internazionale nel risolvere i problemi internazionali di carattere
economico, sociale, culturale o umanitario.
- Noi
reputiamo che la sfida fondamentale che abbiamo oggi di fronte sia
quella di garantire che la globalizzazione diventi una forza positiva
per tutti i popoli del pianeta. Perché anche se la globalizzazione
offre grandi opportunità, al presente i suoi benefici sono ripartiti in
maniera decisamente disuguale, alla stessa stregua dei suoi costi. Noi
siamo consapevoli del fatto che i paesi in via di sviluppo e le nazioni
con economie in transizione debbono affrontare delle speciali
difficoltà nel rispondere a questa sfida fondamentale. Perciò, solo
mediante degli sforzi ampi e intensi tesi a creare un futuro comune,
fondato sulla nostra comune umanità in tutta la sua diversità, la
globalizzazione potrà essere resa pienamente inclusiva ed equa. Questi
sforzi dovranno prevedere politiche e misure, a livello globale, che
corrispondano alle esigenze dei paesi in via di sviluppo e delle
economie in transizione, e che siano formulate e realizzate con la loro
effettiva partecipazione.
- Noi
riteniamo che per le relazioni internazionali nel ventunesimo secolo
vadano considerati essenziali determinati valori fondamentali. Questi
valori comprendono:
- Libertà.
Uomini e donne hanno il diritto di vivere le proprie esistenze e di
crescere i propri figli in condizioni di dignità, liberi dalla fame e
dal timore della violenza, dell’oppressione e dell’ingiustizia. Il
governo democratico e partecipatorio fondato sulla volontà delle
persone è quello che meglio garantisce il rispetto di questi diritti.
- Uguaglianza.
A nessun individuo e a nessuna nazione dovrà essere negata la
possibilità di trarre profitto dallo sviluppo. La parità di diritti fra
donne e uomini dovrà essere garantita.
- Solidarietà.
Le sfide globali dovranno essere gestite in un modo che ne distribuisca
equamente i costi e i pesi, in conformità con i principi fondamentali
dell’equità e della giustizia sociale. Quelli che soffrono o che
traggono minori benefici meritano di essere aiutati da quelli che hanno
ottenuto i maggiori vantaggi.
- Tolleranza.
Gli esseri umani debbono rispettarsi gli uni con gli altri, con tutte
le loro differenza di opinioni, cultura e linguaggio. Le differenze
all’interno delle società e fra esse non dovrebbero venire né temute,
né represse, bensì essere tenute in gran conto, quale un prezioso
capitale dell’umanità. Dovrebbe essere promossa attivamente una cultura
della pace e del dialogo fra tutte le civilizzazioni.
- Rispetto per la natura.
Dovrebbe essere dimostrata prudenza nella gestione di tutte le specie
viventi e di tutte le risorse naturali, in conformità con i precetti
dello sviluppo sostenibile. Soltanto in questo modo le incommensurabili
ricchezze offerteci dalla natura potranno essere conservate e lasciate
in eredità ai nostri discendenti. Gli attuali insostenibili modelli di
produzione e di consumo debbono essere modificati nell’interesse del
nostro benessere futuro e di quello dei nostri figli.
- Responsabilità condivisa.
La responsabilità per la gestione dell’economia e dello sviluppo
sociale mondiale, come pure delle minacce alla pace e alla sicurezza
internazionali, deve essere condivisa fra le nazioni del pianeta e
dovrebbero essere esercitata in maniera multilaterale. Nella sua
qualità di organizzazione più universale e più rappresentativa del
mondo, le Nazioni Unite dovrebbero giocare un ruolo fondamentale.
- Allo
scopo di tradurre questi valori condivisi in azioni, abbiamo
identificato alcuni obiettivi fondamentali ai quali assegniamo uno
speciale significato.
- Pace, sicurezza e disarmo
- Noi
non risparmieremo alcuno sforzo per liberare i nostri popoli dal
flagello della guerra, sia essa all’interno o fra gli Stati, un
flagello che ha reclamato più di 5 milioni di vite nello scorso
decennio. Noi cercheremo inoltre di eliminare i pericoli rappresentati
dalle armi di distruzione di massa.
- Noi decidiamo pertanto:
- Di
consolidare il rispetto per le norme di legge negli affari
internazionali e nazionali e, in particolare, di assicurare l’adesione
degli Stati Membri alle decisioni Della Corte Internazionale di
Giustizia, in conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite, nei casi
nei quali essi sono parte.
- Di
rendere le Nazioni Unite più efficaci nel preservare la pace e la
sicurezza, garantendo loro le risorse e gli strumenti di cui hanno
bisogno per la prevenzione dei conflitti, per la risoluzione pacifica
delle controversie, per le operazioni per il mantenimento della pace,
per il periodo post-bellico, per la costruzione della pace e per la
ricostruzione. In questo contesto, noi prendiamo nota del rapporto del Comitato sulle Operazioni di Pace delle Nazioni Unite1 e richiediamo all’Assemblea Generale di esaminare rapidamente le sue raccomandazioni.
- Di
rafforzare la cooperazione fra le Nazioni Unite e le organizzazioni
regionali, in conformità con le clausole del Capitolo VIII dello
Statuto.
- Di
garantire il perfezionamento, da parte degli Stati Partecipanti, dei
trattati stipulati in aree quali il controllo degli armamenti e il
disarmo e del diritto umanitario internazionale e delle normative sui
diritti umani, e di invitare tutti gli Stati a prendere in
considerazione l’opportunità di firmare e ratificare lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale2.
- Di
intraprendere le iniziative concertate contro il terrorismo
internazionale, e di aderire quanto prima possibile a tutte le relative
convenzioni internazionali.
- Di raddoppiare i nostri sforzi per realizzare concretamente il nostro impegno ad affrontare il problema mondiale della droga.
- Di
intensificare i nostri sforzi per combattere il crimine transnazionale
in tutte le sue dimensioni, compresa la tratta e il contrabbando di
esseri umani e il riciclaggio di denaro.
- Di
minimizzare gli effetti negativi sulle popolazioni innocenti delle
sanzioni economiche imposte dalle Nazioni Unite, di sottoporre tali
regimi di sanzioni a delle revisioni periodiche e di eliminare gli
effetti negativi delle sanzioni nei confronti di terze parti.
- Di
cercare di ottenere l’eliminazione degli armamenti di distruzione di
massa, in particolare delle armi nucleari, e di lasciare aperte tutte
le possibilità per conseguire tale obiettivo, tra cui quella di
convocare una conferenza internazionale per identificare modi per
eliminare i pericoli del nucleare.
- Di
intraprendere delle azioni concertate per mettere fine al traffico
illegale di armi leggere e di piccolo calibro, in special modo rendendo
più trasparenti i trasferimenti delle armi e appoggiando le misure
regionali per il disarmo, tenendo conto di tutte le raccomandazioni
della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio Illegale
delle Armi leggere e di piccolo calibro.
- Di invitare tutti gli Stati a prendere in considerazione la possibilità di aderire alla Convenzione sulla Proibizione dell’uso, stoccaggio, produzione e trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione3, come pure al protocollo emendato sulle mine alla Convenzione sugli armamenti convenzionali4.
- Noi
sollecitiamo gli Stati Membri a rispettare la Tregua Olimpica,
individualmente e collettivamente, adesso e in futuro, e a sostenere il
Comitato Internazionale Olimpico nei suoi sforzi per promuovere la pace
e la comprensione tra gli uomini attraverso lo sport e l’ideale
Olimpico.
- Sviluppo ed eliminazione della povertà
- Noi
non risparmieremo i nostri sforzi per liberare i nostri simili, uomini,
donne e bambini, dalla abietta e disumanizzante condizione della
povertà estrema, alla quale sono attualmente soggetti oltre un miliardo
di esseri umani. Noi ci impegniamo a rendere il diritto allo sviluppo
una realtà per ognuno e a liberare l’intero genere umano dalla
necessità.
- Noi
deliberiamo pertanto di creare un ambiente — tanto a livello nazionale
quanto internazionale — che sia propizio allo sviluppo e alla
eliminazione della povertà.
- Il
successo nel raggiungere questi obiettivi dipenderà, fra le altre cose,
dal buon governo in ogni nazione. Esso dipenderà anche dal buon governo
a livello internazionale e dalla trasparenza dei sistemi finanziari,
monetari e commerciali. Noi ci impegniamo in favore di un sistema
finanziario e commerciale multilaterale che sia aperto, equo, basato su
delle regole, prevedibile e non discriminatorio.
- Noi
siamo preoccupati a causa degli ostacoli che i paesi in via di sviluppo
debbono fronteggiare per mobilizzare le risorse necessarie a finanziare
il loro sviluppo sostenibile. Pertanto noi faremo ogni sforzo per
garantire il successo dell’Evento Internazionale e Intergovernativo di
alto livello sui finanziamenti per lo sviluppo, che si svolgerà nel
2001.
- Noi
ci assumiamo inoltre l’impegno di dedicarci alle speciali esigenze
delle nazioni meno sviluppate. In questo contesto, diamo il benvenuto
alla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi Meno Sviluppati,
che si svolgerà nel Maggio 2001 e ci sforzeremo di assicurare il suo
successo. Noi invitiamo le nazioni industrializzate:
- ad
adottare, preferibilmente entro l’inizio di tale Conferenza, una
politica di esenzioni doganali e di eliminazione delle quote alle
importazioni per, praticamente, tutte le esportazioni provenienti dai
paesi meno sviluppati;
- a
mettere in pratica senza ulteriore indugio il programma migliorativo di
condono del debito per i paesi poveri fortemente indebitati e ad
accordarsi per cancellare tutti i debiti ufficiali bilaterali di tali
nazioni in cambio di un loro impegno dimostrabile a favore di una
diminuzione della povertà;
- a
concedere una assistenza per lo sviluppo più generosa, specialmente a
quelle nazioni che stanno realmente tentando di impiegare le proprie
risorse per la diminuzione della povertà.
- Noi
siamo inoltre determinati ad affrontare esaurientemente ed
efficacemente i problemi del debito dei paesi in via di sviluppo a
basso e medio reddito, mediante varie misure nazionali e internazionali
progettate per rendere i loro debiti sostenibili nel lungo periodo.
- Noi
decidiamo inoltre di affrontare le speciali necessità degli Stati in
via di sviluppo delle Piccole Isole, mettendo rapidamente e pienamente
in pratica il Programma d’Azione delle Barbados5
e i risultati della ventiduesima sessione speciale dell’Assemblea
Generale. Noi invitiamo inoltre la comunità internazionale ad
assicurare che, nello sviluppo di un indice di vulnerabilità, vengano
tenute in considerazione le speciali esigenze degli Stati in via di
sviluppo delle Piccole Isole.
- Noi
siamo consapevoli delle speciali necessità e dei problemi dei paesi in
via di sviluppo che non dispongono di sbocchi sul mare, e invitiamo
tanto i donatori bilaterali quanto quelli multilaterali ad incrementare
l’assistenza tecnica e finanziaria destinata a questo gruppo di
nazioni, così da soddisfare le loro specifiche esigenze di sviluppo e
aiutarle a superare gli impedimenti della geografia, migliorando i loro
sistemi di trasporto.
- Noi decidiamo inoltre:
- di
dimezzare, entro l’anno 2015, la percentuale della popolazione mondiale
il cui reddito è inferiore a un dollaro al giorno e la percentuale di
persone che soffrono la fame e, entro la stessa data, di dimezzare la
percentuale di persone che non sono in condizione di raggiungere o non
possono permettersi di bere acqua potabile.
- Di
garantire che, entro la medesima data, tutti i bambini del pianeta,
siano essi maschi o femmine, siano in grado di completare il ciclo
degli studi elementari e che alle bambine e ai bambini venga garantito
un accesso paritario a tutti i livelli dell’istruzione.
- Entro
la stessa data di aver ridotto di tre quarti rispetto ai tassi attuali
la mortalità materna e di due terzi la mortalità infantile sotto i
cinque anni.
- Di
avere, per allora, fermato, e cominciato a invertire la diffusione
dell’HIV/AIDS, il flagello della malaria e di altre importanti malattie
che affliggono l’umanità.
- Do garantire un’assistenza speciale ai bambini resi orfani dall’HIV/AIDS.
- Di
aver conseguito entro il 2020 un significativo miglioramento nelle
esistenze di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri poveri,
secondo quanto proposto con l’iniziativa "Città senza quartieri poveri".
- Noi decidiamo inoltre:
- di
promuovere l’uguaglianza fra i sessi e l’assunzione di potere e
responsabilità da parte delle donne quali mezzi efficaci per combattere
la povertà, la fame e le malattie, e per stimolare uno sviluppo che sia
pienamente sostenibile.
- Di
sviluppare e realizzare delle strategie che offrano ai giovani del
mondo intero una reale opportunità di trovare un lavoro dignitoso e
produttivo.
- Di
incoraggiare l’industria farmaceutica a rendere i medicinali essenziali
più largamente disponibili e alla portata di tutti quelli che ne hanno
bisogno nei paesi in via di sviluppo.
- Di
sviluppare un forte rapporto di collaborazione con il settore privato e
con le organizzazioni della società civile nella lotta per lo sviluppo
e l’eliminazione della povertà.
- Di
garantire che i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le
tecnologie dell’informazione e delle comunicazione, siano disponibili
per tutti, in conformità con le raccomandazioni contenute nella
Dichiarazione ministeriale dell’ECOSOC6.
- Proteggere il nostro ambiente comune
- Noi
non dobbiamo economizzare alcuno sforzo per liberare l’umanità intera,
e sopra tutto i nostri figli e nipoti, dalla minaccia di vivere su di
un pianeta rovinato irrimediabilmente dalle attività umane, e le cui
risorse non sarebbero più sufficienti per soddisfare le loro necessità.
- Noi riaffermiamo il nostro sostegno ai principi dello sviluppo sostenibile, compresi quelli indicati nell’Agenda 217, definiti in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo.
- Noi
decidiamo pertanto di adottare in tutte le nostre iniziative ambientali
una nuova etica di conservazione e amministrazione e, quale primo
passo, noi decidiamo:
- di
compiere ogni sforzo per garantire l’entrata in vigore del protocollo
di Kyoto, preferibilmente entro il decimo anniversario della Conferenza
delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo nel 2002, e di associarci
nella richiesta riduzione nelle emissioni dei gas responsabili
dell’effetto serra.
- Di
intensificare i nostri sforzi collettivi per la gestione, la
conservazione e lo sviluppo sostenibile di tutti i tipi di foreste.
- Di insistere per la piena attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica8
e della Convenzione per Combattere la Desertificazione in quelle
nazioni che sono colpite da una grave siccità e/o desertificazione,
particolarmente in Africa9.
- Di
fermare l’insostenibile sfruttamento delle risorse idriche, sviluppando
delle strategie per la gestione delle acque a livello regionale,
nazionale e locale, che favoriscano tanto un accesso equo che delle
forniture adeguate.
- Di intensificare la cooperazione per diminuire il numero e gli effetti dei disastri naturali e di quelli causati dall’uomo.
- Di garantire il libero accesso alle informazioni sulla sequenza del genoma umano.
- Diritti umani, democrazia e buon governo
- Noi
non risparmieremo sforzo alcuno per promuovere la democrazia e
rafforzare le norme del diritto, come pure il rispetto per tutti i
diritti umani e le libertà fondamentali riconosciute
internazionalmente, tra cui il diritto allo sviluppo.
- Noi decidiamo pertanto:
- Di rispettare e a difendere pienamente la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani10.
- Di
batterci per la piena protezione e promozione dei diritti civili,
politici, economici, sociali e culturali per tutti in tutte le nostre
nazioni.
- Di
consolidare la capacità di tutte le nazioni di mettere in pratica i
principi e le pratiche della democrazia e del rispetto dei diritti
umani, tra cui i diritti delle minoranze.
- Di combattere tutte le forme di violenza contro le donne, e di tradurre in realtà la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne11.
- Di
assumere provvedimenti per garantire il rispetto per i diritti umani
dei migranti, e la loro protezione, dei lavoratori migranti e delle
rispettive famiglie, per eliminare il crescente numero di atti di
razzismo e xenofobia che si sta verificando in numerose società e per
promuovere una maggiore armonia e tolleranza in tutte le società.
- Di
lavorare collettivamente a favore di processi politici più inclusivi,
consentendo una reale partecipazione di tutti i cittadini in ogni
nazione.
- Di
assicurare ai media libertà di svolgere il proprio fondamentale ruolo e
il diritto del pubblico di avere accesso all’informazione.
- Proteggere i vulnerabili
- Noi
non risparmieremo alcuno sforzo per garantire che ai bambini e a tutte
le popolazioni civili che soffrono grandemente a causa delle
conseguenze di disastri naturali, genocidi, conflitti armati e altre
emergenze umanitarie, venga fornita tutta l’assistenza e la protezione
necessaria affinché essi possano riprendere una vita normale quanto
prima possibile.
Noi decidiamo pertanto:
- di
ampliare e rafforzare la protezione dei civili in emergenze complesse,
in conformità con il diritto umanitario internazionale.
- Di
rafforzare la cooperazione internazionale, compresa la condivisione dei
compiti e il coordinamento dell’assistenza umanitaria con quelle
nazioni, nell’ospitare i rifugiati e per aiutare tutti i rifugiati e i
profughi a ritornare volontariamente alle proprie abitazioni, in
condizioni di sicurezza e dignità e ad essere reintegrati senza
difficoltà nelle società di appartenenza.
- Di
incoraggiare la ratifica e la piena attuazione della Convenzione sui
Diritti del Bambino e dei suoi protocolli opzionali sul coinvolgimento
dei minori nei conflitti armati e sul commercio di bambini, la
prostituzione minorile e la pornografia infantile.
- Affrontare le particolari necessità dell’Africa
- Noi
favoriremo il consolidamento della democrazia in Africa e assisteremo
gli africani nella loro lotta per una pace duratura, per l’eliminazione
della povertà e per uno sviluppo sostenibile, inserendo in tal modo
questo Continente nella corrente principale dell’economia mondiale.
- Noi decidiamo pertanto:
- di offrire pieno sostegno alle strutture politiche e istituzionali delle democrazie emergenti in Africa.
- Di
incoraggiare e sostenere i meccanismi regionali e subregionali per la
prevenzione dei conflitti e la promozione della stabilità politica, e
di garantire un flusso affidabile di risorse per le operazioni di
mantenimento della pace sul continente.
- Di
assumere dei provvedimenti speciali per affrontare le sfide
dell’eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile in Africa,
tra cui la cancellazione del debito, un migliore accesso ai mercati, un
aumento dell’Assistenza Ufficiale allo Sviluppo e dei maggiori flussi
di investimenti esteri diretti, come pure i trasferimenti di tecnologia.
- Di
aiutare l’Africa a costruire la propria capacità di affrontare la
diffusione della pandemia di HIV/AIDS e di altre malattie infettive.
- Rafforzare le Nazioni Unite
- Noi
non risparmieremo alcuno sforzo per rendere le Nazioni Unite uno
strumento più efficace per raggiungere tutte queste priorità: la lotta
per lo sviluppo di tutti i popoli del pianeta, la battaglia contro la
povertà, l’ignoranza e la malattia; la sfida all’ingiustizia; la lotta
contro la violenza, il terrore e il crimine; e la lotta contro il
degrado e la distruzione della nostra casa comune.
- Noi decidiamo pertanto:
- di
riaffermare la posizione centrale dell’Assemblea Generale quale
principale organismo deliberativo, politico e rappresentativo delle
Nazioni Unite, e di metterla in condizione di rivestire tale ruolo in
maniera efficace.
- Di
intensificare i nostri sforzi per raggiungere una riforma di vasta
portata del Consiglio di Sicurezza, in tutti i suoi aspetti.
- Di
rafforzare ulteriormente il Consiglio Economico e Sociale,
capitalizzando sui suoi recenti risultati per aiutarlo a svolgere il
ruolo riconosciutogli nello Statuto.
- Di
rafforzare la Corte Internazionale di Giustizia, allo scopo di
garantire la giustizia e il rispetto delle leggi negli affari
internazionali.
- Di
incoraggiare consultazioni regolari e il coordinamento fra i principali
organismi delle Nazioni Unite nello svolgimento delle rispettive
funzioni.
- Di
garantire che l’Organizzazione disponga, su basi tempestive e
prevedibili, delle risorse di cui ha bisogno per svolgere i propri
mandati.
- Di
incitare il Segretariato a fare il migliore uso di tali risorse, in
conformità con regole chiare e procedure concordate dall’Assemblea
Generale, nell’interesse di tutti gli Stati Membri, adottando le
migliori pratiche di gestione e le migliori tecnologie disponibili e
concentrandosi su quei compiti che riflettono le priorità concordate
dagli Stati Membri.
Note
1.
A/55/305-S/2000/809; vedere Registrazioni ufficiali del Consiglio di
Sicurezza, Cinquantacinquesimo anno, Supplemento di Giugno, Agosto e
Settembre 2000, documento S/2000/809.
[Torna al testo]
2. A/CONF.183/9.
[Torna al testo]
3. Vedere CD/1478.
[Torna al testo]
4.
Protocollo sulle proibizioni o restrizioni sull’impiego di mine,
trappole esplosive e altri strumenti (CCW/CONF.I/16 (Parte I), allegato
B).
[Torna al testo]
5. Programma d’Azione per lo Sviluppo Sostenibile degli Stati in via di Sviluppo delle Piccole Isole (Rapporto
della Conferenza Globale sullo Sviluppo Sostenibile degli Stati in via
di Sviluppo delle Piccole Isole, Bridgetown, Barbados, 25 Aprile 6
Maggio 1994 (United Nations publication, Sales No. E.94.I.18 e corrigenda), cap. 1, risoluzione 1, allegato II).
[Torna al testo]
6. E/2000/L.9.
[Torna al testo]
7. Rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, Rio de Janeiro, 3-14 Giugno 1992 (United Nations Publications, Sales no. E.93.I.8 and corrigenda), vol. I: Risoluzioni adottate dalla Conferenza, risoluzione 1, allegato II.
[Torna al testo]
8.
Consultare Programma delle Nazioni Unite per l¹Ambiente, Convenzione
sulla Diversità Biologica (Centro di Attività per il Diritto Ambientale
e il Programma dell¹Istituzione), Giugno 1992.
[Torna al testo]
9. A/49/84/Suppl.2, allegato, appendice II.
[Torna al testo]
10. Risoluzione 217 A (III).
[Torna al testo]
11. Risoluzione 34/180, allegato.
[Torna al testo]
|